venerdì 16 luglio 2010
Fotovoltaici disincentivati da questo Governo
La potenza degli impianti fotovoltaici in Italia nel 2010, passando dai 1128 megawtt di fine 2009 ai circa 2500 previsti a fine anno. Lo straordinario successo di questa fonte energetica semplice da installare, ed esente da ogni immissione inquinante, sembra però dare fastidio a qualcuno.
Nel Piano Nazionale delle rinnovabili, che l’Italia deve fornire all’Unione Europea, il ministero per lo sviluppo economico stima che al 2020 in Italia sarà installata una potenza fotovoltaica di ottomila megawatt. Questo vuol dire che il governo prevede l’aggiunta di soli altri 550 megawatt di elettricità solare l’anno, ossia meno dei 720 aggiunti nel 2009.
Insomma, il fotovoltaico ha avuto così successo che forse è venuto il momento di fare marcia indietro.
Non certo per motivi di risparmio statale: i 40 centesimi di incentivo che ogni chilowattora fotovoltaico prodotto riceve vengono pagati dai cittadini, attraverso un’apposita addizionale sulla bolletta elettrica. Ma nel 2011 questi incentivi verranno ridotti di almeno il 20 per cento, per calare poi ulteriormente del 5 per cento ogni anno.
Riduzione degli incentivi nei prossimi anni rispetto al 2010: 2011 – 20%; 2012 -25%; 2013 -30%.
Il sospetto è che si voglia evitare che l’espansione sbalorditiva del solare renda meno urgente il ricorso al nucleare.
In ogni caso si rischia di affossare la nascente industri italiana del fotovoltaico: nessuno investirà più, se le prospettive di vendita nel paese sono così ridotte dalle disincentivazioni. Questo sarebbe grave, visto che solo un’industria nazionale dei pannelli, con posti di lavoro, esportazioni, tasse e contributi, darebbe un senso ai
sacrificio fatto sin qui dai cittadino sostendendo il fotovoltaico.
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