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giovedì 28 marzo 2013

Se questo è il nuovo che avanza...

I grillini si erano presentati alle elezioni affermando di essere il nuovo e che volessero rappresentare il cambiamento senza interessi di poltrona. Da quando hanno "preso il palazzo", hanno chiesto le Presidenze di Camera e Senato, poi Vito Crimi e Roberta Lombardi hanno chiesto in quanto forze di opposizione la Presidenza del Copasir e la Presidenza della Commissione di vigilanza Rai. Non contenti, ora pretendono che il Presidente Napolitano affidi al candidato arrivato terzo alle elezioni l'incarico di governare in quanto "affidabili". Che affidabilità possono avere coloro che appena arrivati pretendono per loro tutto e subito? Siamo sicuri che si tratti di affidabilità e non di sete di potere? Da questi atteggiamenti non dedo nulla di tanto innovativo ma solo la parte peggiore della partitocrazia.

mercoledì 6 marzo 2013

Opportunismo politico di Grillo

Dopo il buon risultato del Movimento a 5 stelle, Grillo ha dimostrato di pensare agli interessi politici ed elettorali del suo movimento e non a quelli del Paese. Ha detto di non voler dare la fiducia ad un Governo costituito dalla forza che ha vinto le elezioni (PD) votando di volta in volta sui singoli provvedimenti come stanno facendo in Sicilia, dove però (non me ne voglia l'ex comico) non è previsto il voto di fiducia per l'insediamento dell'esecutivo. Questo nemmeno se questo Governo si impegnasse di attuare otto punti cari ai grillini. Per la serie non sono importanti i punti ma chi li propone. Dopo aversi levato il cappello per Napolitano ha detto di no pure ad un Governo di tecnici. Sembra evidente che la sua strategia sia quella di obbligare PD e PDL ad un tavolo di dialogo, così da poter gridare all'inciucio e sperare in più ampio consenso nella prossima tornata elettorale. Penso che chi vuole il cambiamento si debba assumere anche la responsabilità di cambiare e pensare al bene del Paese, prima che ad interessi elettorali. Non credo che l'Italia si possa permettere il lusso dell'ingovernabilità. Si è tanto paventata la riduzione dei costi della politica. Quanto ci costerebbero nuove elezioni? Centinaia di migliaia di euro. Inutile predicar bene e razzolar male, iniziamo dalle piccole cose.