Powered By Blogger

Cerca nel blog

mercoledì 27 aprile 2011

Crosio tricolore

In occasione del 150° dell'Unita d'Italia, l'amministrazione comunale di Crosio della Valle distribuisce la bandiera italiana a tutti i crosiani invitandoli a partecipare ad una serie di incontri dedicati alla storia della nostra Nazione in programma per il 2011.

In occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, il Comune di Crosio della Valle ha programmato per venerdì 29 aprile 2011, nella Sala Consiglio della Casa comunale del paese, un appuntamento speciale nel quale verranno trattati due temi fondamentali: “La resistenza secondo risorgimento” curato dal partigiano Mario Panza e “Il lavoro ha unito l'Italia” che tratterà l'immigrazione fra le regioni italiane, relazione a cura della dott.essa nonché insegnante Giovanna Ferloni.

Per celebrare le prossime ricorrenze Nazionali, l'amministrazione comunale invita tutti i residenti ad esporre il tricolore italiano fuori dalle proprie abitazioni e per chi non lo avesse può ritirarlo agli Uffici Comunali. Celebrando il 66° anniversario della Liberazione del 25 aprile e la Festa del Lavoro del 1° maggio, il Comune di Crosio della Valle propone il programma delle ricorrenze civili del 2011: il 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica, nelle Sale Consiglio e Mostre della Casa Comunale del paese, verrà consegnata la Costituzione italiana ai giovani nati tra il 1988 ed il 1993, inoltre avrà luogo l'inaugurazione della mostra di documenti storici intitolata “Crosio Della Valle 1861”.

Il 4 novembre invece, si celebrerà il 93° anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale con la festa delle Forze Armate e domenica 6 novembre, alle ore 9.30 alla Chiesa Parrocchiale del paese, si terrà la Santa Messa per i caduti di tutte le guerre, a seguire ci sarà il corteo al monumento dei caduti con deposizione della corona d'alloro commemorativa, mentre alle ore 11 alla Casa Comunale verrà inaugurata la mostra fotografica “Crosio in Divisa”.

La trappola della moratoria sul nucleare


Oggi vale la pena continuare a rimarcare quello che è accaduto ieri nella conferenza stampa seguita al vertice italo-francese a Villa Madama, per averlo bene presente e impresso nella mente. Avere così più forza e voglia di parlarne con le persone.

“L’accadimento giapponese ha spaventato ulteriormente i nostri cittadini. Se fossimo andati oggi al referendum, non avremmo avuto il nucleare in Italia per tanti anni. Per questo abbiamo deciso di adottare la moratoria, per chiarire la situazione giapponese e tornare tra due anni a un’opinione pubblica conscia della necessità nucleare” dice il Silvio. “Siamo assolutamente convinti che nucleare sia il futuro per tutto il mondo – aggiunge – L’energia nucleare è sempre la più sicura”.

A buon intenditore...

sabato 16 aprile 2011

I protagonisti del conflitto libico


Vi ricordate la guerra dell’Iraq senza la partecipazione di Francia, Russia e Germania che erano i Paesi che vantavano i più alti crediti verso Saddam sconfitto? Chirac, Putin e Shroder si incontrarono per una riunione politica che era parsa da subito, il classico comitato dei creditori di fronte al fallimento di un debitore.

Oggi il furbo Sarkozy si è vendicato, ha ricambiato il favore per prendersi, prima di tutti, il merito di aver aiutato gli insorti contro i massacri di civili.
Gli inglesi, altrettanto pronti a vendicare l’attentato all’aereo Pan AM 103 sopra Lockerbie, e interessati a mettere le mani in Libia per scalzare gli interessi italiani, sono subito intervenuti per non lasciare ai "nemici" francesi il fatto di esser primi nella classifica dell'interventismo.
Gli americani, soliti "sempliciotti" sono subito caduti nella trappola, mostrando i loro muscoli, sparando missili che ovunque nel mondo hanno fatto innumerevoli vittime civili (ma che in questo caso sono attratti magneticamente dai soli miliari libici), ma tenimo conteo che nessuna agenzia parla di morti civili. Oggi però c’è la
notizia che gli americani si tirano indietro passando ad altri il comando che nessuno gli ha formalmente dato, questo perché si sono accorti che non sanno come gestire il “dopo” come già sperimentato in tutte le aree del mondo dove sono intervenuti.

Il nostro Paese invece? Gli italiani si sono dimostrati pronti a tradire chi nel bene o nel male aveva intrecciato con noi un rapporto di reciproca fiducia (addirittura amicizia, come ha proclamato il Presidente del Consiglio sei mesi orsono) e abbiamo la tendenza di seguire il più forte. Non serviva appoggiare l’intervento, ci si poteva allineare con la Germania e la Russia mantenendo il distacco da queste azioni inconsulte, proponendo e mediando iniziative politiche
proprio utilizzando quel rapporto preferenziale che avevamo acquisito con l'alleato Gheddafi.

Ora con il conflitto libico in corso, limitiamoci a sobbarcarci i disgraziati che sbarcano a Lampedusa in cerca di un pò di fortuna.
Ma forse qualcosa si poteva fare per evitare la tragedia umanitaria.

lunedì 11 aprile 2011

Migliaia di giovani chiedono un futuro nelle piazze italiane

Migliaia di giovani chiedono un futuro nelle piazze italiane e Silvio li invita al Bunga Bunga! Slogan battagliero e contemporaneo: il nostro tempo è adesso, la vita non aspetta!
La manifestazione organizzata da moltissime realtà di giovani precari italiani ha avuto un grandissimo successo.

Mi piace molto lo slogan della manifestazione: il nostro tempo è adesso, la vita non aspetta!

Slogan contemporaneo, battagliero, che chiede lavoro e diritti, che ricorda come una nazione che non sa valorizzare le energia e le speranze dei giovani è morta. Che rivendica un loro ruolo nella nostra società dominata da anziani a tutti i livelli. Senza un’idea di futuro e quindi senza nessuna progettualità per i giovani. Ma anche la volontà di conquistare questo ruolo in forme nuove!

A piazza della Repubblica migliaia di manifestanti si sono riuniti per il lungo corteo diretto al Colosseo, almeno duemila secondo le forze dell’ordine. Spicca tra la folla un lunghissimo tricolore, diverse sono anche le bandiere del popolo viola.

“Siamo tanti, siamo bravi. Il nostro Paese è ingiusto ma non ce ne vogliamo andare” uno degli slogan scanditi al corteo. Tra le fila giovani e meno giovani, madri, padri e molte famiglie con bambini.

A Napoli in 5mila hanno sfilato da piazza Mancini a piazza del Gesù Nuovo, per rivendicare “un paese a “precarietà zero”.

Metaforicamente il nostro Silvio ha già risposto a queste richieste.

In mezzo a un discorso che parla di Costituzione e politica, dopo aver consegnato un premio per le Giovani Eccellenze del progetto «Campus Mentis», nel cortile di Palazzo Chigi insieme al ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, non rinuncia a una delle sue presunte battute di spirito: «Siete così brave che mi verrebbe voglia di invitarvi al bunga-bunga», dice a due ragazze premiate nel cortile di Palazzo Chigi. poi, sorridendo a un ragazzo: «Anche tu sei abbastanza carino, potresti venire…».

Se a voi sembra che ci sia da ridere….