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lunedì 29 novembre 2010

Federalismo solo a proclami

Si parla tanto di federalismo. Basiamoci su dei dati, lasciando stare le chiacchiere da bar:
-2009: a comuni e province i trasferimenti statali sono stati 17,91 miliardi di euro;
-2010: si sono leggermente ridotti a € 17,77 miliardi;
-2011, il governo che fa del federalismo il suo cavallo di battaglia taglierà drasticamente i trasferimenti agli enti locali che saranno ridotti a € 14,65 miliardi.

E' facile riempirsi la bocca di tanti bei proclami a favore del territorio, i fatti invece dicono altre cose. Numeri alla mano questo è un governo centralista che taglia risorse ai territori.

mercoledì 17 novembre 2010

Guerra in Iraq: bilancio tragico


Secondo i documenti confidenziali americani resi noti da Wikileaks, i morti, fra il 1˚ gennaio 2004 e il 31 dicembre 2009, sarebbero 109.032, di cui 66.081 civili, 23.984 «nemici», 15.196 militari e poliziotti iracheni, 3.771 americani e alleati della coalizione.
Dalla data dell’invasione statunitense in Iraq, con conseguente rimozione del dittatore Saddam Hussein, sembra ci siano state almeno 1 milione e 500 mila vittime, tra civili e militari, e la strage ancora continua. A cosa è servito tale atto, se non a destabilizzare ancor di più il Medio Oriente? Cosa spinge uno Stato a prendere decisioni così drastiche, che provocano poi dolore e sofferenze per innumerevoli anni?
Senza scordare che anche il nostro amato Paese si è reso complice di questi orrori con l'invio di truppe, aumentando le spese di un Italia già indebitata e pagando un elevato tributo di sangue.

Fiducia nel Governo in forte calo

SWG-SRL pubblicato sul quotidiano IL PICCOLO di Trieste in data 12/11/2010


venerdì 12 novembre 2010

Federalismo fiscale e Finanziaria

Venerdì 19/11/10 alle ore 21.00 ci sarà presso la sala polivalente di via Piave a Daverio questa interessante iniziativa. Parteciperà come ospite l'on. Daniele Marantelli.

martedì 9 novembre 2010

Alluvione in Veneto e menefreghismo


Alluvione in veneto: agricoltori, imprenditori, artigiani e commerciati hanno perso tutto e sanno che per salvarsi devono rimettersi subito in attività.
E' evidente che da soli non possono farcela e che lo stato e la regione devono immediatamente erogare i fondi necessari per la ripresa delle loro attività Altrimenti accadrà loro come ai colleghi Abruzzesi terremotati, lasciati soli, con la conseguenza di migliaia di posti di lavoro persi irrimediabilmente. L'Aquila abbandonata sotto le macerie. Dopo le new town e le cattedrali nel deserto non si èvisto più nulla. I Veneti si sono resi conto che in disastri di questa portata la volontà e il sacrificio dei singoli e della comunità non bastano. Si sono scoperti vulnerabili come quelle regioni che solitamente disprezzano.
Napolitano è stato chiarissimo in un senso: basta con le "new town".
Ulteriore trauma la scoperta della indifferenza di quel Bossi e quel Berlusconi che il Veneto, come la Sicilia, hanno fortemente contribuito ad insediare al governo del paese.
Spero per i Veneti che le promesse fatte loro non siano tal quale quelle che questo governo fece all'Aquila. O come il miracolo della spazzatura della Campania.

lunedì 1 novembre 2010

Italia, Paese anomalo

Leggendo un importante periodico nazionale, ho appreso dati curiosi riguardo i progetti diventati Legge.
Secondo la fonte www.openparlamento.it aggionato al 22/10/2010, nella sezione elaborazione dati Camera e Senato i progetti diventati Legge provengono nella maggior parte dal Governo, infatti su 156 progetti presentati ben 156 sono diventati Legge, con una percentuale di successo del 32,91%.
Una quindicina di anni fa, mentre frequentavo la scuola media, nelle ore di educazione civica una delle prime cose che mi hanno insegnato è stata la distinzione tra i poteri dello Stato. Il potere legislativo, sempre secondo il mio testo di educazione civica, spetterebbe al Parlamento.
Dall'inizio di questa legislatura solamente 32 delle 5.748 proposte di Legge sono divenute Leggi, percentuale di successo del 0,56%.
E' evidente che l'Italia è un Paese anomalo.
Ma oramai è una questione di abitudine, basta una danza Bunga Bunga e le preoccupazioni del Paese passano.