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mercoledì 17 novembre 2010

Guerra in Iraq: bilancio tragico


Secondo i documenti confidenziali americani resi noti da Wikileaks, i morti, fra il 1˚ gennaio 2004 e il 31 dicembre 2009, sarebbero 109.032, di cui 66.081 civili, 23.984 «nemici», 15.196 militari e poliziotti iracheni, 3.771 americani e alleati della coalizione.
Dalla data dell’invasione statunitense in Iraq, con conseguente rimozione del dittatore Saddam Hussein, sembra ci siano state almeno 1 milione e 500 mila vittime, tra civili e militari, e la strage ancora continua. A cosa è servito tale atto, se non a destabilizzare ancor di più il Medio Oriente? Cosa spinge uno Stato a prendere decisioni così drastiche, che provocano poi dolore e sofferenze per innumerevoli anni?
Senza scordare che anche il nostro amato Paese si è reso complice di questi orrori con l'invio di truppe, aumentando le spese di un Italia già indebitata e pagando un elevato tributo di sangue.

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