La manovra fiscale inizialmente prevedeva un decurtazione del rimborso elettorale ai partiti del 50%, 50 centesimi anziché 1 € per ogni cittadino iscritto alle liste elettorali.
Il taglio è poi sceso al 10%, cioè 90 centesimi anziché 1 € ed infine è poi scomparso dalla manovra fiscale.
A farne le spese sono stati i cittadini dei nostri comuni che vedranno le tariffe aumentate a causa dai tagli agli enti locali.
Ma lo sperpero di denaro pubblica intanto continua...
Niente federalismo e niente taglio dei privilegi, sono solo cose da campagna elettorale.
mercoledì 23 giugno 2010
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