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martedì 14 settembre 2010

Spari libici alla nave italiana: per Maroni nulla di grave

Dalle motovedette regalate da Bossi e Berlusconi all’amico Gheddafi partono colpi di mitraglia altezza d’uomo contro il nostro peschereccio.

Tentato omicidio plurimo aggravato e danneggiamento di natante le ipotesi di reato avanzate dalla Procura della Repubblica di Agrigento.

Per Il ministro Maroni hanno solo scambiato il peschereccio per una bagnarola del mare che trasportava clandestini. Quindi tutto ok!

“Ma quale incidente, Maroni dica quello che vuole. Ma non possono averci scambiato con una barca di clandestini o con altro. Io ho parlato con il comandante della nave libica in Vhs e gli ho detto con chiarezza che eravamo italiani e che stavamo lavorando” replica Gaspare Marrone, comandante del motopesca “Ariete”. “Era impossibile scambiarci per altri la nostra è una barca di 36 metri attrezzata con macchinari da pesca modernissimi, impossibile fare confusione. Loro invece hanno sparato ad altezza uomo. Se avessero voluto intimidirci, sparavano in aria, in acqua. Invece la mia barca ha 50 fori da una paratia all’altra. Ma che comportamento è questo? E Maroni lo chiama un incidente? Dica quello che vuole, ma le cose non stanno così, quelli sparavano per ammazzarci, ad altezza uomo. E sapevano che eravano pescatori”.


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