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domenica 14 marzo 2010

Campagna elettorale e idee


In questi giorni l'attenzione pubblica è stata monopolizzata dalle vicende delle liste del PDL nel Lazio e nella Lombardia.
Questi individui che hanno fatto dei grossi pasticci violando e regole e faccendo decreti ad listam per rattoppare i loro errori non stanno parlando di problemi del Paese e di programmi ma stanno soltanto accusando i giudici e facendo una campagna denigratoria verso i loro avversari nonostante le magre figure degli alti dirigenti del PDL.
Persino Bossi ha etichettato questi tizi come "dilettanti allo sbaraglio" e ha affermato "nel Lazio è colpa della destra" ma l'impacciato Maroni si è arrampicato sugli specchi spiegando le motivazioni che hanno spinto l'esecutivo a varare il famoso decreto per permettere di salvare il salvabile.

In questo perodo mi ritornano in mente le promesse elettorali delle votazioni precedenti: riduzione delle tasse, abolizione bollo auto, abolizione delle province, diminuzione del numero dei parlamentari. Perché la maggioranza non parla dei problemi della gente invece di dare sempre le colpe ad altri e perdere tempo di litigare coi giudici?
Il 43,2% della pressione fiscale sugli italiani, in crescita rispetto allo scorso anno, non è poco per un governo che prometteva di voler diminuire le tasse. Perché non pensiamo di ridurre il carico fiscale in tempo di crisi invece di perder tempo con decreti per salvare "liste amiche"?
Perché non parliamo di crisi e disoccupazione? Di scuola e di lavoro per garantire un futuro ai nostri giovani?
Forse sarebbe maggiormente utile alla collettività invece che parlare di giudici e di programmi televisivi.



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